Mongolia 4x4 Tour4x4 drivEvent Adventure
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MONGOLIA 4X4 MARATHON

Mongolia 4×4 Marathon, un viaggio diverso e inusuale nel paese dell’ultimo popolo nomade alla ricerca di una Mongolia sconosciuta

Dalla capitale Ulaanbaatar ci sposteremo a Ovest puntando all’antica capitale Kharkhorin. Ci dirigeremo quindi a Nord per raggiungere il primo dei laghi che caratterizzeranno l’itinerario lo Tsaagaan Nuur. Da lì ci sposteremo a Sud quasi a lambire il confine cinese per assaporare con la vista il mistico Deserto del Gobi.

Passando dai luoghi dove furono rinvenuti i resti fossili dei dinosauri più grandi del mondo punteremo poi alle arenarie colorate di Tsagaan Suvarga. L’esperienza culminerà ad Ulaanbaatar in occasione del Festival del Naadam, una competizione sportiva vecchia di 8 secoli dove potremmo assistere alle 3 discipline che scandivano la vita dei guerrieri mongoli: corsa con i cavalli, tiro con l’arco e lotta corpo a corpo Un viaggio a dir poco entusiasmante tra antichi monasteri e scenari di incomparabile bellezza. Un percorso strepitoso tra antichi monasteri e canyon vecchi di milioni di anni, tra laghi scintillanti e vulcani spenti. Un itinerario di due settimane per avere il tempo necessario di visitare tutto ciò che questa parte sconosciuta di Mongolia ha da offrire ed altrettanto tempo per farlo con calma.

Questo è il nostro Mongolia 4×4 Marathon

PROGRAMMA

DETTAGLI ITINERARIO

L’itinerario del Mongolia 4×4 Marathon si svolgerà con alcune tappe discretamente lunghe all’inizio ma su percorsi facili e scorrevoli per avere modo di godere conseguentemente di tappe brevi. Dopo i primi 2 giorni la lunghezza delle tappe passerà alla lunghezza normale (circa 190 km di media giornaliera) lunghezza comunque abbondantemente adeguata alla tipologia di percorso. Nelle date dove si toccheranno le località di maggiore interesse sono state previste delle tappe brevi al fine di poter avere il tempo di apprezzare maggiormente i luoghi ed i siti che andremo a visitare.

Volo aereo intercontinentale da Malpensa alle 12:15 per raggiungere la capitale mongola Ulaanbaatar. Scalo a Mosca e arrivo a Ulaanbaatar alle 07:00 del mattino seguente. Notte in volo.

Arrivo ad Ulaanbaatar, accoglienza all’aeroporto da parte della guida locale e dell’altro coordinatore italiano.
Una ricca colazione subito come ambientamento per poi dedicarci alla visita della città con la visita del Palazzo d’Inverno di Bogd Khan. Pranzo in un ristorante della capitale e pomeriggio di relax. Alla sera cena in un ristorante della città e pernottamento in hotel.

Colazione in hotel e presa in possesso delle nostre 4X4, partenza del convoglio di fuoristrada e veicoli assistenza in direzione ovest. Lungo il percorso sosta pranzo al Parco Khustai Nuruu dove potremmo osservare il Takhi, il famoso cavallo selvatico mongolo. Cena e pernottamento in un campo ger.

Colazione al campo ger. Ci spostiamo ancora in direzione ovest fino facendo sosta sulle dune di sabbia di Mongol Els per poi raggiungere Kharkhorin, l’antica capitale mongola e l’Erdene Zuu Khiid, il primo monastero buddista costruito in Mongolia 420 anni fa circondato da 108 magnifici stupa, che una volta comprendeva quasi 100 templi, 300 ger e quasi 1.000 monaci. Cena e pernottamento in un campo ger a bordo lago.

Colazione al campo ger e partenza. Sosta lungo il percorso per visitare il canyon del fiume Chuluut e lo Zuun Salaa Mod, letteralmente l’albero pieno di sciarpe. Proseguiamo quindi per raggiungere in serata il Lago Tsagaan Nuur noto anche come Grande Lago Bianco, incastonato in una spettacolare area vulcanica e riserva naturale. Cena e pernottamento in un campo ger.
Colazione nel campo ger e partenza in direzione della Valle del Fiume Orkhon, zona di affascinante bellezza e notevole importanza tanto da essere tutelata dall’UNESCO. Lungo il percorso sosta al sito di Chuluu Temeen, un cimitero vecchio di 2.000 anni che raccoglie circa 30 tombe di granito. Cena e pernottamento in campo ger.
Colazione nel campo ger e visita alla Valle dell’Orkhon e alle cascate originate dal fiume, strepitoso paesaggio che evoca una bellezza preistorica. Poi prenderemo una pista che passa dal Khuisiin (gli 8 laghi) e quindi da Uyanga, località famosa per i suoi cercatori d’oro. Cena in un ristorante della città e pernottamento in hotel.
Colazione in hotel per poi proseguire e spingerci in una delle regioni più remote ma affascinanti della Mongolia, le arenarie rosso fuoco di Khermen Tsav. Un logo così desolato ma suggestivo da essere battezzato “la fine del mondo” dai paleontologi che frequentavano la zona in cerca di fossili di dinosauro. Cena e pernottamento in campo ger.
Colazione nel campo ger e poi… siete pronti?! Oggi si entra nel Gobi costeggiando le sue dune che con le loro tinte calde sembrano una lunga sciarpa di cachemire lasciata cadere dal cielo Il luogo dove pernotteremo è a ridosso delle Grandi Dune che avremo modo di scalare a piedi prima di andarci a rifocillare per la notte. Cena e pernottamento in campo ger.
Colazione nel campo ger e ancora tempo a disposizione per godere delle sabbie tamburellanti del Gobi. Quindi attraverso uno degli itinerari più avventurosi proseguiamo attraverso una zona ricca di arbusti di saxaul in cerca di scavi archeologici abbandonati, sono questi i posti dove Roy Chapman Andrews trascorse la propria vita alla ricerca di fossili di dinosauro. Nel tardo pomeriggio visita alle Flaming Cliffs. Cena e pernottamento in campo ger.
Colazione nel campo ger quindi puntiamo ad est. Attraverseremo quindi la stretta gola del Canyon di Dungenee per poi proseguire per diversi km nel greto di un torrente quindi con un’escursione a piedi di un paio d’ore visiteremo la valle di Yolyn Am (bocca dell’avvoltoio in mongolo) una vallata nel Parco di Gurvan Saikhan in mezzo alle montagne rocciose del Gobi, posta a oltre 2.000 metri, che normalmente per tutto il tempo dell’anno è ricoperta di ghiaccio. Altra giornata ricca di emozioni! Cena e pernottamento in hotel.
Colazione in hotel e da oggi seguiremo, seppur zigzagando, la direzione nord sostando alle arenarie colorate di Tsagaan Suvarga e quindi proseguire per la piana di Baga Gadzriin Chuluu, attorniata di rocce modellate dal passare dei secoli e disseminata di vecchi monasteri in rovina. Si racconta che Gengis Khan abbia abbeverato i suoi cavalli prima di lanciarli in una furiosa battaglia. Cena e pernottamento in un campo ger.
Colazione nel campo ger e visita alle rovine di un antico monastero quindi ritorno verso la capitale passando dalla suggestiva montagna di Zorgol Khairkhan. Arrivo ad Ulaanbaatar nel pomeriggio riconsegna dei veicoli presi a noleggio e trasferimento in hotel. Pernottamento in hotel e cena in un ristorante della città.
Intera giornata dedicata agli spettacoli che questo festival riserva. Al Naadam Stadium osserveremo titanici lottatori che si affronteranno in epiche sfide di lotta corpo a corpo, poco lontano invece schiere di arcieri dimostreranno la loro abilità scagliando strali verso il cielo e cercando di colpire piccolissimi bersagli posti a 70 mt di distanza. Tutt’intorno ci sarà aria di festa e gente in costume tradizionale, giocatori di dadi e sciamani, falconieri e Lama. Insomma chi più ne ha più ne metta. Pernottamento in hotel e cena in un ristorante della città.
Colazione in hotel e giornata libera nella capitale per gli ultimi acquisti e per visitare le altre bellezze che Ulaanbaatar conserva. Pernottamento in hotel.
Colazione in hotel e commiato con la guida mongola e italiana Partenza dalla capitale con volo di linea alle ore 07:10, arrivo in Italia nel primo pomeriggio dello stesso giorno.

Il programma del viaggio “Mongolia 4×4 Marathon” può subire variazioni sia per quanto riguarda l’itinerario che le modalità di alloggio. Tali modificazioni possono essere determinate dalla momentanea indisponibilità delle comunità ospitanti o da variazioni delle condizioni sociali, ambientali e climatiche che si determinano nel momento in cui si effettua il viaggio.

Richiesto un minimo di spirito di adattamento per gli alloggi a volte essenziali ma comunque dignitosi, le piste mongole sono a volte molto rovinate dal “toule ondulée” e dal fango in caso di pioggia. La guida può risultare impegnativa e di conseguenza adatta a persone con un minimo di esperienza di guida in fuoristrada.

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COSTO DI PARTECIPAZIONE

Il costo per la partecipazione al Mongolia 4×4 Marathon è di 2.950,00 € per persona.

– 6 pernottamenti in hotel (4* ad Ulaanbaatar, i migliori a disposizione ad Arvaikheer e Dalanzadgad) in sistemazione doppia condivisa con trattamento in HB
– 8 pernottamenti in campi turistici con trattamento di pensione completa
– Tutti i pranzi ad eccezione delle 3 giornate nelle quali si rimarrà nella capitale
– Il carburante del veicolo preso a noleggio
– Transfer da/per aeroporto Ulaanbaatar/hotel
– 2 veicoli assistenza con parti di ricambio
– 1 Meccanico
– 1 Accompagnatore locale in lingua inglese
– Coordinatori italiani
– Tutti i biglietti d’ingresso ai siti e alle visite come da programma
– Gadget ed altro materiale personalizzato dell’evento
– Assicurazione sanitaria base (estensibile a richiesta)

– Volo aereo A+R (voli aerei già opzionati e prenotabili entro il 10 maggio 2019 a 1.100 euro tasse incluse Malpensa-Mosca-Ulaanbaatar e ritorno)
– Noleggio auto 4×4
– Le bevande ai pasti (l’acqua non ai pasti sarà sempre fornita dall’organizzazione)
– 3 pranzi a Ulaanbaatar (il primo e gli ultimi 2 giorni)
– Mance
– Permessi per fotografare all’interno dei siti che andremo a visitare
– Assicurazione sanitaria estesa
– Visto d’ingresso (circa 100 euro spese spedizione passaporto incluse)

  • La quota di partecipazione al Mongolia 4×4 Marathon è valida con un minimo di 10 partecipanti.
  • Noleggio 4X4 (Toyota Land Cruiser 80 o 100 benzina o diesel): 1.800,00 € da dividere per il numero degli occupanti
  • Supplemento passeggero a bordo V.O: 450,00 €
  • Supplemento Camera singola: 550,00 €

INFORMAZIONI UTILI

A causa del mancato rinnovo della convenzione bilaterale fra Italia e Mongolia, da inizio 2016 è stato reintrodotto il visto obbligatorio.
Il freddo e il vento sono i veri padroni della Mongolia per sette mesi all’anno. Le temperature scendono fino a 40 gradi sottozero nella capitale e a –60 nella taiga. Gli effetti più devastanti si manifestano con lo zuud, il fenomeno che permea di ghiaccio il terreno impedendo alle mandrie di pascolare. Ogni anno si registrano milioni di morti tra bovini e ovini, la principale fonte di sostentamento dell’economia mongola. Sono centinaia le vittime del freddo fra gli uomini. Le condizioni meteorologiche impediscono per diversi mesi all’anno gli spostamenti e anche i soccorsi alle popolazioni colpite. Da giugno ad agosto esplode un’estate gradevolissima, con clima asciutto e salubre e fino a 25-30 gradi sopra lo zero. Anche in questa stagione breve il vento è protagonista: quello fresco del nord e quello tiepido dal Gobi. Vi abituerete a essere sospinti da minuscoli e improvvisi tornado di polvere. I mesi di luglio e agosto sono anche quelli più piovosi: frequenti acquazzoni si abbattono sulla steppa, trasformando spesso le piste in vere e propri acquitrini.
È consigliato un abbigliamento adatto a quella stagione e per quelle latitudini tenuto conto che avremo temperature che potranno arrivare a minime di 15 gradi di notte e massime di 35 gradi di giorno. Ovviamente l’escursione termica sarà maggiore all’avvicinarsi al Deserto del Gobi. Un capo impermeabile o un ombrello è d’obbligo trattandosi di una stagione umida per la Mongolia
Elettricità 220 V, si trova anche nelle Ger dei campi turistici, le prese sono di tipo europeo.
Nessuna vaccinazione obbligatoria.

Le colazioni e le cene verranno consumate nei campi turistici quando pernotteremo nella steppa e nei ristoranti quando pernotteremo nelle città. I pranzi verranno consumati al sacco quando saremo in viaggio.

Bevande
Le bevande non sono incluse nella quota di partecipazione e saranno pagate a parte di volta in volta ad eccezione dell’acqua che sarà sempre fornita dall’organizzazione.

La GER

La ger (si pronuncia “ghér”) è un’abitazione mobile adottata da molti popoli nomadi dell’Asia tra cui mongoli, kazaki e uzbeki. Viene altresì chiamata yurta in Asia Centrale dall’antico nome turco adottato dai russi.

Nonostante dalla seconda metà del XX secolo la Mongolia si sia fortemente urbanizzata, più della metà dei Mongoli continua a vivere nelle proprie abitazioni tradizionali sia che si tratti di nomadi di campagna o di abitanti di città e villaggi.

Venti metri quadrati che contengono un universo, patrimonio tradizionale, nei secoli fedele, ma anche prodigio di tecnica evoluta.

Ecco, questa è la ger, l’abitazione mongola per eccellenza da migliaia di anni, almeno dal 3.000 avanti Cristo secondo gli antropologi. Guardatela, da lontano, nella steppa. Bianca, lunare, di forma circolare. Essenziale, democratica, funzionale, vero capolavoro di design nordico. Prima, molto prima di Alvar Aalto e dell’Ikea.

Sin dai tempi più antichi le ger sono costituite da uno scheletro di legno e una copertura di tappeti di feltro di lana di pecora; sono di dimensioni e aspetto variabili, a seconda della cultura che le adotta. Il vantaggio di questo tipo di abitazione è che può essere smontata, spostata e assemblata in un tempo relativamente breve: si adatta quindi bene a uno stile di vita nomade.

Una casa, nido, riparo, focolare, che monti e smonti come fosse fatta di lego. Quasi un gioco da bambini. Con gesti consacrati dalla tradizione, in cui tutta la famiglia ha un suo ruolo preciso, e già che c’è rinsalda ancor di più i vincoli che la tengono unita. La grata circolare in legno di salice. Che fa da parete e punto d’appoggio per i pali di sostegno riuniti alla sommità della tenda in una calotta da cui fuoriesce il tubo-camino del focolare interno.

Struttura leggera e resistente, sorretta all’interno da due colonne a T in legno riccamente intarsiato. Perché semplicità ed efficienza non vogliono dire povertà e bruttezza. Anzi. La ger all’esterno si ammanta di feltro e di pelli impermeabili, che la rendono intangibile al freddo e le donano un’aria aristocratica. La casa nomade ricoperta di stole.

La porta si apre a sud, desiderosa del calore proveniente dal deserto del Gobi. Fuori è gelo e buriana, ma dentro è tutt’un’altra storia. Si passa da un mondo all’altro tramite la ger ed è per questo che si deve far attenzione, varcandone l’ingresso, mai inciampare o calpestare lo stipite. La cattiva sorte, le presenze oscure potrebbero approfittarne per farsi un varco dentro. All’interno della ger c’è un mondo: profumi, colori, antichi riti, nuovi feticci.

Al centro la stufa di ghisa, focolare, camino e cucina insieme. Ai lati, i letti (a sinistra quelli degli uomini e degli ospiti, a destra il letto coniugale e quelli delle donne), le cassapanche, sgabelli e tavolo, un piccolo altare, le masserizie, la brocca con catino per lavarsi, le selle.

L’odore è da profumo maschile haute couture: cuoio, tabacco fumée, feltro, con lievissime venature alcoliche (vodka, per l’esattezza). I colori hanno una calda dominante arancio, tinta affine alla cromia dell’oro, segno di regalità e prosperità. A terra, feltro e spessi tappeti. Ovunque, respiri l’essenza del Paese: fatta di segni del passato glorioso e concessioni alla modernità più globalizzata: polaroid ormai stinte, radioline di marca cinese, giocattoli e secchi di plastica colorata, ma in certi casi anche decoder collegati a improbabili parabole satellitari o centraline che regolano il flusso di energia generato da moderni pannelli solari. Resta salva l’etichetta, più dettagliata e precisa di quella in vigore alla corte del re Sole.

Perché la ger è anche un universo di rituali, per dare ritmo all’ordine del mondo. Gli uomini, una volta entrati, si dispongono a sinistra, le donne a destra. Sono banditi gli oggetti nefasti e la lista è lunga, perché va dalle armi da taglio come i coltelli alle pentole senza coperchio passando per gli utensili da scavo, che ricordano momenti poco gai come le sepolture. La stessa disposizione degli arredi segue regole intricate e legate alla simbologia religiosa. L’ospite ben educato eviterà di fare troppe domande, non si appoggerà mai ai pali di sostegno (è di pessimo auspicio quanto inciampare all’ingresso) e reprimerà in cuor suo ogni desiderio di fischiettare giulivo (modo sicuro per catalizzare il male sulla ger e sui suoi abitanti).

Etichetta anche per accomiatarsi: è previsto un giro in senso orario intorno alla stufa. E solita attenzione al gradino, uscendo. Non urtatelo. La ger ha resistito, grazie ai suoi accorgimenti tecnici e alla tenace protezione dai cattivi auspici, per secoli e secoli. E vuole continuare a resistere.

Campo Turistico

Unità turistica molto simile ad un campeggio come logistica, è formato da 20 fino a 50 ger dove gli ospiti troveranno alloggio per la notte. Sono di fattezza e struttura identica a quelle usate dalla gente locale come abitazione ma all’interno ospitano solo 2 letti singoli (o 1 matrimoniale) molto comodi, un paio di tavolini, un semplice attaccapanni ed una stufa a legna che viene accesa dal personale in caso di necessità. Il campo turistico dispone di una grande struttura comune in cemento destinata a sala colazione e ristorante e un blocco di bagni e docce con acqua calda (in proporzione alla capacità del campo) in comune per tutti.

can-stock-photo_csp11254814-riflessaINFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

TOUR 4X4 drivEvent Adventure – Agenzia Viaggi & Tour Operator
Via Francesco Azzi, 25/27 – 55032 Castelnuovo di Garfagnana (LU)
Tel. +39.0583.153.1720 | Mob. +39.333.830.3079
eMail: info@tour4x4.it | www.tour4x4.it